In azienda è presente un piccolo allevamento di suini di razza Maiale Nero Casertano
Notizie circa "o' puorco cu' è sciucquaglie" risalgono all'inizio del I secolo d.C. sia per quanto scrive Columella
nel De re rustica: "...a temperata aprica si possono pascere animali senza peli (glabrum pecus)", sia per i risultati dell'esame di reperti archeologici degli scavi di Capua, Pompei ed Ercolano, come riferito nel 1899
dal prof. Baldassarre .
Il maiale nero casertano, è una specie autoctona dalle caratteristiche uniche: la cute di colore variabile dal grigio ardesia al nero violaceo, quasi del tutto priva di setole;
(da qui il nome dialettale di«Pelatiello». La presenza ai lati del collo di due protuberanze denominate bargigli, tettole o, in vernacolo " sciucquaglie " , dallo spagnolo "chocallos", ossia pendenti, orecchini;
Il suino casertano è caratterizzato anche dall’abbondanza del tessuto adiposo: una particolarità questa che può non piacere agli allevatori, i quali hanno preferito nel tempo quelle razze che davano più carne e meno grasso, ma che per fortuna qualcuno ha continuato ad apprezzare nel Casertano.
Tolto lo strato di lardo sottocutaneo (un’altra delizia che può competere col più celebrato «Colonnata») la carne è compatta, tenera e profumata. Questo anche grazie al fatto che gli esemplari di questa razza pregiata si alimentano a pascolo e grufolano liberamente.
La sua carne è da tempo stimata per le sue qualità di gusto e sapore, è ottima consumata fresca, alla griglia, in forno etc.
Rinomati sono i prosciutti, i salami, il lardo.....
L’allevamento in azienda è condotto allo stato brado e i suini sono nutriti esclusivamente con alimenti da agricoltura biologica
ricavati dall’attività agricola aziendale.
La Fiera di Santo Stefano di Capua, fino agli anni '80, è stata la più importante occasione di scambio commerciale dedicata al pelatello, incrociato all'inizio dell'Ottocento con le razze inglesi Berks e Yorkshire.